The Merge di Ethereum e le conseguenze sugli smart contract

Il cambiamento di certificazioni delle operazioni della piattaforma rischia di creare una duplicazione nel sistema di validazione delle operazioni e incidere quindi sugli smart contract inseriti nella piattaforma. 

Cos’è la blockchain

La blockchain è uno strumento di certificazione che avviene online sulla base della DLT, distributed ledger technology, che possiamo tradurre come tecnologia del libro mastro distribuito. Come indica il nome stesso, la gestione del registro o libro mastro è condivisa e la certificazione è effettuata da più soggetti validatori: è il convergere delle loro approvazioni rispetto ad una medesima informazione che costituisce la certificazione.

La certificazione avviene tramite l’aggiunta progressiva di blocchi di contenuto uno in seguito all’altro (blockchain) ognuno con una specifica marca temporale, pertanto concatenati in ordine cronologico, la cui unicità è garantita dall’uso di sistemi di crittografia.

Questo sistema comporta che il contenuto del registro, una volta scritto, non sia più modificabile né eliminabile.

Nella blockchain può essere inserito qualsiasi tipo di informazione. E dunque la certificazione può riguardare diversi contenuti: non solamente quelli attinenti alle valute digitali ma anche quelli riguardanti i contratti.

Gli smart contract

La piattaforma Ethereum è la principale che permette la scrittura al suo interno di uno smart contract.

Lo smart contract è un accordo la cui esecuzione è automatizzabile, grazie all’uso di strumenti informatici. Prevede la scrittura di un programma che esegua inevitabilmente una azione nel caso si avveri la condizione che vi è inserita. Se quindi la condizione posta si realizza, verrà data automaticamente esecuzione al contratto a cui il programma fa riferimento.

Ad esempio, può trattarsi di un’assicurazione contro il ritardo di un volo aereo, che preveda che per un ritardo superiore alle due ore, sia corrisposta all’assicurato una somma di denaro pari a 400 euro. Nel caso dunque si verifichi il ritardo, la somma verrà automaticamente versata all’assicurato.

Abbiamo visto che il sistema si regge sulla circostanza che il registro sia immutabile e le informazioni ineliminabili.

Può accadere però che una stessa blockchain si possa dividere e quindi duplicare (c.d. forking).

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The Merge

È uno dei rischi legati al cosiddetto Merge di Ethereum, messo in atto durante il mese di settembre 2022.

Si tratta della modifica del sistema di certificazioni delle operazioni, col passaggio dal metodo della proof of work al metodo della proof of stake.

La modifica è stata fatta, su impulso del fondatore Vitalik Buterin, con l’obiettivo primario di abbattere i consumi energetici.

Secondo il metodo della proof of work i validatori, per convalidare le transazioni, si servono di potenti computer che devono compiere complessi algoritmi. La risoluzione dell’algoritmo e la validazione delle transazioni comporta per i validatori una ricompensa in criptovalute.

Il grande sforzo di calcolo dei computer utilizzati comporta che essi consumino una grande quantità di energia.

La proof of stake invece prevede che i validatori non debbano risolvere algoritmi bensì depositare una somma di denaro (32 ether, la criptovauta di Ethereum) come cauzione. Più ether si depositano, più possibilità si hanno di essere selezionati come validatori delle transazioni in corso sulla blockchain. A sua volta, la validazione delle transazioni viene ricompensata in ether.

Questo metodo elimina quindi la necessità di effettuare calcoli con computer energivori e di conseguenza comporta l’abbattimento del consumo energetico, sino al 99%. Inoltre permette di aumentare in maniera rilevante il numero di transazioni al secondo che Ethereum può gestire.

Il rischio di forking

Questo cambiamento non è visto con favore da tutti i validatori, anche in considerazione del fatto che chi è dotato di minori risorse economiche avrà minore possibilità di essere selezionato come validatore.

Il fatto che si tratti di una rete decentralizzata e condivisa comporta che non vi sia un controllo centrale e la possibilità di forzare tutti gli attori coinvolti al passaggio. Può quindi accadere che alcuni validatori decidano di non aderire al passaggio e mantenere in vita la vecchia rete di Ethereum, continuando con il sistema di validazione della proof of work.

Se così fosse, si creerebbe una biforcazione della blockchain, con la conseguenza che le validazioni di un’unica transazione potrebbero continuare sui due rami, ognuno secondo il proprio protocollo.

Se dunque si avesse questa duplicazione degli storici delle transazioni avvenute prima del cambio di sistema di validazione, si creerebbe un conflitto tra le due ramificazioni. In materia di smart contract, quindi, come sarebbe possibile superare l’ambiguità?

È necessario che le parti del contratto stabiliscano come gestire questa eventualità, pertanto che i contratti siano aggiornati prevedendo quale a ramo debba essere considerato agganciato il contratto.

È opportuno che simili clausole siano inserite preventivamente negli smart contracts: clausole che predeterminino, in caso di fork, i criteri che stabiliscano l’adesione del contratto ad uno o all’altro ramo dell’eventuale biforcazione.

Foto di DrawKit Illustrations.
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